Sirita, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA IX
 
 ROMILDA e li suddetti
 
 ROMILDA
1355Or non è tempo Lascia i lamenti. Il popolo giulivo
 [illeggibile] te con Alinda attende. In calma e gioia
 SIVALDO
 [illeggibile] De la figlia a me [illeggibile] qual nuova che arrechi?
 ROMILDA
 Qui sosterrà ministra
 la face nuzial. Tu fa’ che ad arte (Ad Ottaro)
1360l’imeneo si ritardi,
 sinché quella in sua man fiaccola ardente
 vedi presso a mancar.
 OTTARO
                                           Da questo indugio
 qual ben per me ne speri?
 ROMILDA
 In sentirsi l’altera arder la destra,
1365o gitterà la face...
 SIVALDO
 Sinistro augurio de per l’infauste nozze.
 ROMILDA
 O spinta dal dolor, volgerà intorno
 l’occhio languente ad implorarne aita.
 SIVALDO
 E a te facile fia rapirne un guardo.
 OTTARO
1370Piaccia al ciel che mi giovi. Io spero e temo. (Si parte)