Sirita, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA VIII
 
 SIVALDO e OTTARO
 
 SIVALDO
 Oh! Se omai de la figlia
1350teco il soave nodo,
 pronubo al mio, qui a celebrar si avesse,
 me due volte beato e padre e amante!
 OTTARO
 Questo è l’ultimo campo
 del mio misero amor mio. Se n’esco vinto
 son perduto per sempre.