Il Narciso, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA III
 
 ECO
 
 ECO
 Che sventura è la mia?
 Ho per rival chi adoro e son gelosa
 che s’amino tra lor quegl’occhi amati.
 Ove s’intese egual miseria? Oh fonte,
785fonte per me fatal, tu sola e prima
 cagion del mio dolor, fonte odiosa!
 A te rabbia di vento, ira di nembo,
 dal margine fiorito
 svelga le amiche piante;
790a te d’infausto augel stridulo canto
 rompa i sacri silenzi; e sozzi armenti
 turbin col piè fangoso
 l’antico letto a’ tuoi tranquilli argenti.
 Misera! Io perdo i voti e tu frattanto
795più superba ne vai del mio gran pianto.
 
    Per non farti insuperbir,
 lascierò di lagrimar;
 
    dirò al labbro e dirò al cor
 che, ascondendo il suo dolor,
800cessi omai di sospirar.