Il Narciso, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA II
 
 ECO e NARCISO
 
 ECO
 O smarrita hai la fiera o il colpo errasti
710o a te spuntossi in qualche tronco il dardo,
 bellissimo Narciso,
 che altra cura più grave
 non può lasciarti orme di doglia in viso.
 NARCISO
 Ahi, con qual fronte, o ninfa,
715potrò più sostener degli occhi tuoi
 il rimprovero e l’ira? Entro a qual bosco
 nasconderommi al mio rossor? Qual pace
 mi daranno più gli antri
 e queste solitudini tranquille?
 ECO
720Del tuo duol...
 NARCISO
                             Deh, se m’ami,
 tu compisci ’l mio duol, vibra il tuo ferro;
 da man sì cara uscito,
 caro mi sarà il colpo.
 ECO
 Che?...
 NARCISO
                In questo cor venga il tuo stral pungente,
725venga a punir pietoso
 l’antico orgoglio e la viltà presente.
 ECO
 Ad altri colpi il tuo bel sen si serbi;
 né segua la mia destra
 lo stil degli occhi tuoi che piagan l’alme.
730Quella morte tu chiedi
 che a impetrarti io venia, col dir che t’amo.
 Sì, t’amo, o caro. Ecco il mio error. Castiga
 l’ardir del core e quel del labbro insieme.
 Vibra il colpo, che tardi?
735Non lasciar che in ferirmi
 invidi più la destra a’ tuoi bei sguardi.
 NARCISO
 Eco spietata, al mio dolor tu aggiungi
 la pietà che ho del tuo, pietà ch’è tarda,
 poiché è tardo a scoprirsi anche il tuo amore.
740Perché allor tu celarlo,
 che mi accoglievi affaticato in seno
 e in dolce uffizio a me tergevi amica
 col bianco velo i caldi umori in viso?
 Forse allor che più crudo avea il sembiante,
745avrei data al tuo amore
 quella pietà che ora ti nego amante.
 ECO
 Come! Amante? E di chi?
 NARCISO
                                                  Ninfa, in me vedi
 un delirio di amor, mostro il più strano
 che concepir si possa.
750Nell’amor tuo ti son rival. Mi struggo
 per la beltà che t’arde.
 Fece le nostre piaghe un sol sembiante;
 tu per me solo avvampi;
 sol di me stesso anch’io mi trovo amante.
 ECO
755Eh Narciso, Narciso!
 Com’esser può?
 NARCISO
                                Così non fosse. Amore
 così dovea punir la mia fierezza
 e le vendette sue far col mio volto.
 ECO
 Getta il folle pensiero. Ama a chi puoi
760donar gli amplessi tuoi;
 se il merta la mia fé, mira i miei lumi;
 ivi amor col suo dardo
 ha il tuo sembiante impresso.
 E, se amar me non vuoi,
765almeno entro a’ miei lumi ama te stesso.
 NARCISO
 Se non si placa amor, cangiar non posso
 di affetto e compiacerti.
 Addio, m’è forza abbandonar la vista
 di quella fonte, ov’io bevei quel foco
770che mi divora e sface.
 Addio, mostro di amore,
 torno alle selve e tu rimanti in pace.
 
    Vado co’ miei martiri
 a balze indomite,
775a selve inospite,
 vado a insegnar pietà.
 
    Al suon de’ miei sospiri
 il sasso gelido,
 il tronco rigido
780forse sospirerà.