Sirita, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA VI
 
 ROMILDA
 
 ROMILDA
240Pensieri ambiziosi, io non vi ascolto.
 Un diadema real può farmi illustre
 ma non contenta. Iroldo
 è il mio fasto, il mio ben, la mia fortuna.
 Degna di tutta l’alma è sua beltade
245ma più sua fede. Un amator sincero
 val più d’ogni grandezza e d’ogni impero.
 
    Sprezzo un regno e sono amante
 di un bel volto e di un bel core.
 
    Ma se il cor trovassi infido,
250tosto il core ed il sembiante
 odierei del traditore.