Ifigenia in Aulide, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XII
 
 ACHILLE con seguito e i suddetti
 
 ACHILLE
 Ben l’avranno ad Achille o avranno morte.
 CLITENNESTRA
1200(L’alma respira).
 ULISSE
                                  Achille, opra d’uom saggio
 non è l’opporsi al cielo.
 ACHILLE
 E tollerar le offese
 opra non è d’uom forte.
 ULISSE
 Siati più a cor la patria...
 ACHILLE
                                                Eh, non ascolto
1205chi fabbro è di menzogne.
 ULISSE
 So usar, quando convenga, e lingua e braccio.
 ACHILLE
 Di questo or ti fia d’uopo.
 ULISSE
                                                 E questo or s’armi. (Pongono mano alle spade)
 ELISENA
 (Crescon le risse e gli odi).
 ULISSE, ACHILLE A DUE
                                                   All’armi, all’armi.
 ELISENA
 (Io qui mi celo e ascolto). (Si ritira)
 IFIGENIA
1210Duci, fermate. Ifigenia ven prega.
 Uditemi; e se cose
 dirò dalle passate assai diverse,
 le dirò qual chi, scosso
 da lungo sonno, apre le luci e vede
1215non pria veduti oggetti.
 Ecco che in me tien fissi
 gli occhi la Grecia tutta. Aure propizie
 ella attende a’ suoi legni,
 vittoria a’ suoi guerrieri; e vedrà in breve
1220Paride estinto, Ilio disfatto ed arso.
 Tutto, tutto avverrà con la mia morte.
 Di tanti, che qui sono uomini eletti,
 qual v’è mai che paventi
 o rifiuti la morte? Io tanto vile
1225sarò che timor n’abbia?
 E di sì degna impresa arresti il corso?
 O ignominia! O rimorso
 peggior di morte! Andiamo, Greci, andiamo.
 Figlia son della patria.
1230Ecco il petto, ecco il capo. Applaudo al colpo
 che a voi rechi salute, a me dia gloria.
 Questi, questi saran pregi immortali,
 la mia dote, i miei figli, i miei sponsali.
 ULISSE
 O fortezza! O virtù di nobil alma!
 ACHILLE
1235Me presente e me sposo, aperta e piana
 pensi la via che ti conduca a morte?
 No no, morrò per te, se tu ricusi
 di viver meco.
 IFIGENIA
                             Ah! Questo,
 questo dell’alma era il desio più caro,
1240viver d’Achille. Aspro destin cel vieta.
 Soffrilo in pace. Vivi,
 pugna, vinci, trionfa. Il sangue mio
 t’innaffierà gli allori.
 Questa della tua fede ultima prova
1245ti chiedo; vivi o s’altro
 mi resta, onde pregarti, ad Elisena
 rendi la libertà, rendi il suo regno.
 Io perdono al suo sdegno;
 ella almeno perdoni al cener mio.
1250Addio, mio sposo, addio per sempre, addio.
 ACHILLE
 Un addio sì funesto io non ricevo.
 La mia gloria e il mio amor vuol che tu viva;
 o che teco io pur cada;
 né cadrò solo. Al tempio
1255ti precedo ed attendo.
 Nulla prometter posso,
 se di tutto dispero.
 In faccia al padre, al sacerdote, al nume
 farem ciò che richiede
1260a te virtude, a me valore e fede.
 
    Sposa, addio; ma questo, o cara,
 non sarà l’estremo addio
 che il cor mio prenda da te.
 
    In sì amara iniqua sorte,
1265sarai tolta a ingiusta morte
 o dal cielo o pur da me.