Ifigenia in Aulide, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XIII
 
 ARCADE e i suddetti
 
 ARCADE
 Sola s’attende e a te recar m’è imposto
775il paterno comando;
 ma tu, signor, cui tanto
 di forza e di valor diedero i numi,
 se pietade, se amor t’alberga in seno,
 dell’ingannata Ifigenia previeni
780la dura iniqua sorte
 né far che vada un’innocente a morte.
 ACHILLE
 A morte Ifigenia?
 CLITENNESTRA
                                    Cieli!
 IFIGENIA
                                                 Che ascolto?
 ARCADE
 Tema fosse o rispetto,
 tacqui finor. Ma già le fiamme, il ferro,
785le bende, l’ara... Ah! Quando
 abbia ancora a cader sovra il mio capo
 la più barbara pena,
 pietà dal sen mi svelle
 il mal taciuto arcano e vuol ch’io parli.
 CLITENNESTRA
790Pria della figlia hai già la madre uccisa.
 Arcade, o dio! su, parla.
 ARCADE
 Tu sei sposo, tu madre.
 Se Ifigenia v’è cara,
 toglietela al furor d’iniquo padre.
795Ei la chiede all’altar, per farne al nume
 sanguinoso olocausto.
 ACHILLE
 Il re?
 IFIGENIA
              Mio padre?
 CLITENNESTRA
                                      Ucciderà la figlia?
 ARCADE
 L’ucciderà, se la guidate al tempio.
 IFIGENIA
 Misera! In che peccai?
 ACHILLE
800Qual furor sì l’accieca?
 CLITENNESTRA
                                            E donde è tratto
 nelle sue carni a insanguinar sé stesso?
 ARCADE
 Dal mendace Calcante. Egli, cui giova
 far che parlino i numi a suo talento,
 l’oracolo ha formato. Afferma e giura
805che, quando non s’uccida Ifigenia,
 né mai Troia cadrà né mai da queste
 fatali infauste rive
 sciolte vedremo andar le navi argive.
 IFIGENIA
 Son queste le mie nozze?
 CLITENNESTRA
810L’empio con tal pretesto
 chiamarmi d’Argo?
 ACHILLE
                                       E far ch’io stesso a morte
 guidi la cara sposa?
 CLITENNESTRA
 O frode iniqua! O barbaro consorte!
 ARCADE
 
    Se il tuo amor, (A Clitennestra) se il tuo valor (Ad Achille)
815non fa scudo all’innocente,
 d’una madre è vano il pianto.
 
    E se soffri il grave oltraggio,
 tu d’eroe, tu di possente
 più non hai la gloria e il vanto.