Ifigenia in Aulide, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VIII
 
 AGAMENNONE e ULISSE
 
 ULISSE
675Ne’ mali irreparabili l’indugio
 anch’esso è mal. Tu generoso or dona
 ciò che devi costretto.
 Tale in grave tempesta
 gitta le ricche merci il buon nocchiero;
680e più spedito e lieve
 scorre sull’onde il combattuto legno.
 AGAMENNONE
 Del crudel sacrifizio
 pronti i ministri son? L’altare? Il rogo?
 ULISSE
 La vittima sol manca.
 AGAMENNONE
685Verrà tosto, verrà.
 ULISSE
                                    D’atto sì grande
 è ignaro il campo.
 AGAMENNONE
                                    E siasi ancora e tardo
 a Clitennestra, o dio! ne giunga il grido.
 ULISSE
 Vedi che a te ne vien la regal donna.
 Tu con arte procura allontanarla
690dal fianco della figlia;
 e, se l’arte non giova, usa il comando.
 Uom che non abbia impero
 sulla moglie magnanimo e virile,
 vive troppo infelice e troppo vile.
 
695   È debolezza
 temer cotanto
 le grida e il pianto
 di molle femmina
 che nel dolore
700ragion non ha.
 
    La tua fermezza
 le faccia core;
 e dal tuo intrepido
 ciglio sereno,
705se non fortezza,
 rispetto almeno
 apprenderà.