Ifigenia in Aulide, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA V
 
 ACHILLE ed ELISENA
 
 ACHILLE
 Fu Ifigenia?... Fu Achille?...
 Che partì? Che rimase?...
 
595   «Addio, infido, addio per sempre!»
 L’alma fida in che peccò?
 Veglio? Sogno? O dio! Nol so.
 
 ELISENA
 (Tanto s’agita il prence e più non l’ama?)
 ACHILLE
 Intendo. Entro quel cor freddi sospetti
600sparse lingua bugiarda; e tu, Elisena,
 tu quella fosti...
 ELISENA
                               Io, prence?
 ACHILLE
 O per vendetta de’ sofferti mali
 o per invidia de’ mal nati amori.
 ELISENA
 Qual odio mi rinfacci o qual fiacchezza?
 ACHILLE
605Se furor t’ha sospinta,
 troppo fosti inumana.
 Ma se amor t’ha sedotta,
 odi qual ti promette e qual ti giura
 dovuta ricompensa Achille irato.
610Ti fuggirò qual angue;
 t’abborrirò qual mostro;
 e te, qual serva abbietta,
 farò, recisa il crin, sordida i panni,
 trar ne’ più vili uffici
615abbominevol vita e dì infelici.
 
    Passerò, con chi turbò
 il più dolce de’ miei voti,
 ogni meta nel furor.
 
    E per te sarò egualmente
620implacabile in vendetta,
 miserabile in amor.