Ifigenia in Aulide, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XI
 
 AGAMENNONE, CLITENNESTRA e IFIGENIA
 
 CLITENNESTRA
 Signor di questa vita e di quest’alma,
 ecco la tua non meno
370serva che moglie. Ecco la cara figlia
 che qui per tuo voler d’Argo ho condotta.
 IFIGENIA
 Padre, con qual contento
 la tua pur ti rivede
 ubbidiente figlia!
375Deh! Mi concedi di baciar tua destra.
 AGAMENNONE
 O assai più ch’altro a me dilette e care,
 sposa, figlia, v’abbraccio.
 Con qual cor vi rivegga, il dican queste
 lagrime mie per tenerezza espresse.
380Deh! Non le prender, figlia,
 per tristo augurio alle future nozze,
 che la soverchia gioia
 spremer può ancor dalle pupille il pianto.
 CLITENNESTRA
 Dopo sì lunga amara lontananza,
385con qual piacere in te riveggo anch’io
 il re più grande.
 IFIGENIA
                                 Il genitor più illustre.
 AGAMENNONE
 Non il più lieto.
 IFIGENIA
                                E ben ti leggo in fronte
 l’alma appien non tranquilla.
 CLITENNESTRA
 E fuor di tuo costume il guardo abbassi.
 AGAMENNONE
390(Che dir potrò?)
 IFIGENIA
                                 Sospiri? Hai meco forse
 cagion di sdegno? Io d’esser rea non credo.
 AGAMENNONE
 Tu rea non sei; ma sventurato io sono.
 CLITENNESTRA
 Che manca a tua grandezza?
 AGAMENNONE
 L’interna pace. Sotto il grave pondo
395delle pubbliche cure il cor è oppresso.
 IFIGENIA
 Ora ad Ifigenia diasi il tuo core.
 Tempo hai di darlo al regno.
 AGAMENNONE
 Eccomi tuo. Non altro affetto or m’empie
 che quel di padre.
 IFIGENIA
                                    Il guardo
400pur mi volgi con pena.
 AGAMENNONE
 Sinché potrò mirarti io sarò lieto.
 Ma lungo spazio d’anni
 oggi dividerà l’una dall’altro.
 CLITENNESTRA
 Lascia l’infausta guerra e torna ad Argo.
 AGAMENNONE
405Vorrei poterlo; e non poterlo or duolmi.
 IFIGENIA
 Pera chi n’ha la colpa, Elena e Troia.
 AGAMENNONE
 Quando piaccia agli dei, v’andrò; ma quanto,
 quanto ci ha da costar la sua ruina!
 IFIGENIA
 Potessi almen colà seguirti anch’io.
 AGAMENNONE
410Altro luogo t’attende ed altro cielo.
 IFIGENIA
 Vi sarò con la madre?
 AGAMENNONE
 No, questo ancora dal destin t’è tolto.
 IFIGENIA
 Dai cari genitori in terra estrana
 vivrò dunque lontana? E dove? E quanto?
 AGAMENNONE
415A te, vergine e figlia,
 saper di più non lice.
 IFIGENIA
 Né più richiedo. Al tuo voler m’accheto.
 CLITENNESTRA
 Ma perché non t’affretti a scior da queste
 spiagge le greche navi e a disfar Troia?
 AGAMENNONE
420Placar prima si deve
 con vittima solenne il cielo irato.
 IFIGENIA
 Presto si svenerà?
 AGAMENNONE
                                    Più presto ancora
 che non vorrei.
 IFIGENIA
                               Permesso
 a me pur fia d’accompagnarla all’ara,
425coronata di fiori e in lieto canto?
 AGAMENNONE
 O dio!
 IFIGENIA
               Perché ammutisci? Al sacrifizio
 deh, padre, mi concedi esser presente.
 AGAMENNONE
 Figlia, sì, vi sarai. (Figlia innocente!)
 
    Di questo core
430parte migliore,
 non anche intendi,
 se ben tu vedi
 la doglia mia.
 
    Tu a me la chiedi
435né dirla io posso,
 perché ho timore
 di contristarti
 col palesarti
 qual ella sia.