Ifigenia in Aulide, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA II
 
 ELISENA
 
 ELISENA
 Fuor di questa, ch’io premo,
1065reggia nemica, io non trarrò le piante,
 che più certo il destin d’Ifigenia
 non mi si sveli. Il tutto
 osserverò non osservata. Nulla
 sfuggirà a l’odio mio,
1070nulla al mio amor. Folle! Che dissi? Amore?
 Più non lo dir. Sei troppo offeso, o core.
 
    Corteggiato da orrori e da stragi
 entrò amore nel mio core;
 ma disprezzo il discacciò.
 
1075   Or tornando in dolce aspetto
 picchia a l’uscio il traditore
 per rientrarvi ma non può,
 che in custodia ira e dispetto
 il diprezzo vi lasciò.