Ifigenia in Aulide, Vienna, van Ghelen, 1718

 SCENA XIII
 
 ARCADE e li suddetti
 
 ARCADE
 Sola si attende e a te recar mi è imposto
 il paterno comando;
 ma tu, signor, cui tanto
775di forza e di valor diedero i numi,
 se pietade, se amor ti alberga in seno,
 de l’ingannata Ifigenia previeni
 la dura iniqua sorte
 né far che vada un’innocente a morte.
 ACHILLE
780A morte Ifigenia?
 CLITENNESTRA
                                    Cieli!
 IFIGENIA
                                                 Che ascolto?
 ARCADE
 Tema fosse o rispetto,
 tacqui finor. Ma già le fiamme, il ferro,
 le bende, l’ara... Ah! Quando
 abbia ancora a cader sovra il mio capo
785la più barbara pena,
 pietà dal sen mi strappa
 il mal taciuto arcano e vuol ch’io parli.
 CLITENNESTRA
 Pria de la figlia hai già la madre uccisa.
 Arcade, o dio! su, parla.
 ARCADE
790Tu sei sposo, tu madre.
 Se Ifigenia vi è cara,
 toglietela al furor d’iniquo padre.
 Ei la chiede a l’altar per farne al nume
 sanguinoso olocausto.
 ACHILLE
795Il re?
 IFIGENIA
              Mio padre?
 CLITENNESTRA
                                      Ucciderà la figlia?
 ARCADE
 L’ucciderà, se la guidate al tempio.
 IFIGENIA
 Misera! In che peccai?
 ACHILLE
 Qual furor sì l’accieca?
 CLITENNESTRA
                                            E donde è tratto
 ne le sue carni a insanguinar sé stesso?
 ARCADE
800Dal mendace Calcante. Egli, cui giova
 far che parlino i numi a suo talento,
 l’oracolo ha formato. Afferma e giura
 che, quando non si uccida Ifigenia,
 né mai Troia cadrà né mai da queste
805fatali infauste rive
 sciorran le navi argive.
 IFIGENIA
 Son queste le mie nozze?
 CLITENNESTRA
 L’empio con tal pretesto
 chiamarmi d’Argo?
 ACHILLE
                                       Ei far ch’io stesso a morte
810guidi la cara sposa?
 CLITENNESTRA
 O frode iniqua! O barbaro consorte!
 ARCADE
 
    Se il tuo amor, (A Clitennestra) se il tuo valor (Ad Achille)
 non fa scudo a l’innocente,
 di una madre è vano il pianto.
 
815   E se soffri il grave oltraggio,
 tu di eroe, tu di possente
 più non hai la gloria e ’l vanto.