Ifigenia in Aulide, Vienna, van Ghelen, 1718

 SCENA III
 
 IFIGENIA ed ELISENA
 
 IFIGENIA
 D’Argo farmi venir l’ingrato Achille,
 per tradirmi così? Poco era a l’empio
 l’infedeltà, se non vi unia lo scherno?
 Ed io sì dileggiata
545tornerò ad Argo? Iniquo,
 va’, conta fra’ tuoi fasti
 d’Ifigenia tradita
 l’amor deluso e le bugiarde nozze.
 O dio! Qui piango; e la rival trionfa.
 ELISENA
550(Se le asconda il mio amor). Vergine eccelsa,
 vede il ciel se ho pietà di tua sciagura.
 IFIGENIA
 Ben misera son io
 che sin ne la rival desto pietade,
 quando invidia dovrei.
 ELISENA
555Rival mi temi ? Amar chi a ferro e fuoco?...
 IFIGENIA
 Sì, tu l’ami, o superba.
 Tra l’ire, tra le morti e tra gl’incendi
 e di Lesbo e de’ tuoi, ti piacque Achille;
 e fra i pianti e fra i ceppi
560a quel perfido cor piacque Elisena;
 e sin d’alora, iniqui,
 meditaste il mio scorno e la mia pena.
 ELISENA
 Tropp’oltre, Ifigenia, ti porta il duolo;
 ma convien degli amanti
565i deliri scusar. Schiava qual sono
 al par di te nacqui al comando e al regno
 e forse ho un cor che più del tuo n’è degno.
 IFIGENIA
 Fra i titoli che ostenti, addita il padre.
 ELISENA
 Prole di Atride esser non lice a tutti.
 IFIGENIA
570Qui regna il mio. Vendicherà i miei torti.
 ELISENA
 Una spoglia di Achille altri non teme.
 IFIGENIA
 Mal fidi a un traditor la tua speranza.
 ELISENA
 Con altri piangerò, s’io fia tradita.
 IFIGENIA
 L’altera donna a le mie pene insulta;
575ma non andrò di sì gran torto inulta.