Ifigenia in Aulide, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA XI
 
 AGAMENNONE, CLITENNESTRA, IFIGENIA
 
 CLITENNESTRA
 Signor di questa vita e di quest’alma,
 ecco la tua non meno
415serva che moglie. Ecco la cara figlia
 che qui per tuo voler d’Argo ho condotta.
 IFIGENIA
 Padre, con qual contento
 la tua pur ti rivede
 ubbidiente figlia!
420Deh! Mi concedi di baciar tua destra.
 AGAMENNONE
 O sopra assai più ch’altro a me dilette e care,
 sposa, figlia, vi abbraccio.
 Con qual cor vi rivegga, il dican queste
 lagrime mie per tenerezza espresse.
425Deh! Non le prender, figlia,
 per tristo augurio a le future nozze,
 che la soverchia gioia
 può trarre spremer può ancor da le pupille il pianto.
 CLITENNESTRA
 Dopo sì lunga amara lontananza
430’l soave comando, come lie con qual piacere in te riveggo anch’io
 che qui mi trasse, onde fa e ti veggo e ti riveggo anch’io
 il re più grande.
 IFIGENIA
                                 Io ’l genitor più illustre.
 AGAMENNONE
 Non il più lieto.
 IFIGENIA
                                E ben ti leggo in fronte
 l’alma appien non tranquilla.
 CLITENNESTRA
 E fuor di tuo costume il guardo abbassi.
 AGAMENNONE
435(Che dir potrò?)
 IFIGENIA
                                 Sospiri? Hai meco forse
 cagion di sdegno? Io d’esser rea non credo.
 AGAMENNONE
 Tu rea non sei; ma sventurato io sono.
 IFIGENIA
 CLITENNESTRA
 Che manca a tua grandezza?
 AGAMENNONE
 L’interna pace. Sotto il grave pondo
440de le publiche cure il cor sta oppresso.
 IFIGENIA
 Ora ad Ifigenia diasi il tuo core.
 Tempo hai di darlo al regno.
 AGAMENNONE
 Eccomi. Non tuo. Non altro affetto or m’empie
 che quel di padre.
 IFIGENIA
                                    Il guardo
445pur mi volgi con pena.
 AGAMENNONE
 Sinché potrò mirarti, io sarò lieto.
 Ma lungo spazio d’anni
 oggi dividerà l’una da l’altro.
 CLITENNESTRA
 Lascia l’infausta guerra e torna ad Argo.
 AGAMENNONE
450Vorrei poterlo; e non poterlo or duolmi.
 IFIGENIA
 Pera chi ne ha la colpa, Elena e Troia.
 AGAMENNONE
 Quando piaccia agli dei, vi andrò; ma quanto,
 quanto ci ha da costar la sua ruina.
 IFIGENIA
 Potessi almen colà seguirti anch’io.
 AGAMENNONE
455Altro luogo ti attende ed altro cielo.
 IFIGENIA
 Vi sarò con la madre?
 AGAMENNONE
 No, questo ancora dal destin ti è tolto.
 IFIGENIA
 Dai cari genitori in terra estrana
 vivrò dunque lontana? E dove? E quanto?
 AGAMENNONE
460A te, vergine e figlia,
 saper di più non lice.
 IFIGENIA
 Né più richiedo. Al tuo voler mi acheto.
 CLITENNESTRA
 Ma perché non ti affretti a scior da queste
 spiagge le greche navi e a disfar Troia?
 AGAMENNONE
465Placar prima si deve
 con vittima solenne olocausto il cielo irato.
 IFIGENIA
 Presto si svenerà?
 AGAMENNONE
                                    Più presto ancora
 che non vorrei.
 IFIGENIA
                               Permesso
 a me pur fia di accompagnarla a l’ara,
470coronata di fiori e in lieto canto?
 AGAMENNONE
 O dio!
 IFIGENIA
               Perché ammutisci? Al sacrificio
 deh! tua bontà mi doni esser presente.
 AGAMENNONE
 Figlia, sì, vi sarai. (Figlia innocente!)
 
    Di questo core
475parte migliore
 non anche intendi,
 se ben tu vedi
 la doglia mia.
 
    Tu a me la chiedi
480né dirla io posso,
 perché ho timore
 di contristarti
 col palesarti
 qual ella sia.