Ifigenia in Aulide, Vienna, van Ghelen, 1718

 SCENA VI
 
 AGAMENNONE e ACHILLE
 
 ACHILLE
 Al Tessalo rubello
 e a l’amica sua Lesbo
200più non affidi, alto signor de’ Greci,
 l’orgoglioso Ilion le sue speranze.
 Quello in calma è rimesso; e sotto il peso
 de le argive catene,
 questa di un vano ardir soffre le pene.
 AGAMENNONE
205Prence, le tue vittorie
 hanno rapido volo. In brevi soli
 Tessaglia hai doma e conquistata hai Lesbo;
 e da l’alte sue torri
 il troiano superbo,
210scorgendone le fiamme e le faville,
 vide il suo fato e riconobbe Achille.
 ACHILLE
 Miei facili trionfi
 di troppa lode e, se non mente il grido,
 di troppo premio onori.
215E sarà ver che in breve
 con l’imeneo de la real tua figlia
 io sarò de’ viventi il più beato?
 AGAMENNONE
 (Che mai dirò?) Mia figlia è ancora in Argo.
 ACHILLE
 Sarà nel campo, anzi che cada il sole.
 AGAMENNONE
220Faccia voti il tuo amor ch’ella stia lunge.
 ACHILLE
 De’ miei voti il più caro è il rivederla.
 AGAMENNONE
 In Aulide non mai, se è ver che l’ami.
 ACHILLE
 D’Aulide partirò sposo felice.
 AGAMENNONE
 Torniamo in Argo. Ivi otterrai la figlia.
 ACHILLE
225Ad Argo tornerem, Troia distrutta.
 AGAMENNONE
 Pugna per Troia il cielo, il vento e ’l mare.
 ACHILLE
 Temo assai più di loro un vil ritorno
 che disonori il nome greco e ’l mio.
 AGAMENNONE
 Che sul fior de l’etade Ilio sia tomba
230del prode Achille hanno prescritto i fati.
 Altrove avrai vita più lunga e lieta.
 ACHILLE
 Sia tosto o tardi, ha da morir chi nasce.
 Ma vita neghitosa è ignobil morte
 e visse assai chi può morir con gloria.
 AGAMENNONE
235Senza Troia cercar, dal ciel protetta,
 mancan altri trofei degni di Achille?
 ACHILLE
 No no; per Troia io venni; e Troia io voglio.
 Ivi l’onor mi chiama; ed io vi corro.
 Altro a’ numi non chiedo
240che l’aura amica; e quando ogn’altro ancora
 nieghi seguirmi, io solo
 son co’ miei fidi a vendicar bastante
 del tuo fratello e de la Grecia i torti.
 In Argo poi, di nuovi allori adorno
245e de le spoglie di un sconfitto regno,
 verrò d’Ifigenia sposo più degno.
 
    Su l’ali de la spene e del desio
 spiegava l’amor mio felice il volo;
 ma il volo gli troncò nembo funesto.
 
250   Ora dal basso suolo,
 sui vanni de la gloria e del valore
 l’oppresso amore a sollevar mi appresto.