Ifigenia in Aulide, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA VI
 
 AGAMENNONE e poi ACHILLE
 
 AGAMENNONE
 
    Numi, che giusti siete,
 come, perché chiedete
 con legge sì crudel sangue innocente?
 
    O se pur sangue amate
235perché accettar negate
 quel che offerisce a voi padre dolente.
 
 Agamennone, taci.
 Sen viene Achille.
 ACHILLE
                                    Al Tessalo rubello
 e a l’amica sua Lesbo
240più non affidi, alto signor de’ Greci,
 l’orgoglioso Ilion le sue speranze.
 Quello in calma è rimesso; e sotto il peso
 de le argive catene,
 questa di un vano ardir soffre le pene.
 AGAMENNONE
245Prence, le tue vittorie
 hanno rapido volo. In brevi soli soli
 Tessaglia hai doma e conquistata hai Lesbo;
 e da l’alte sue torri
 il troiano superbo,
250scorgendone le fiamme e le faville,
 vide il suo fato e riconobbe Achille.
 ACHILLE
 Miei facili trionfi
 di troppa lode e, se non mente il grido,
 di troppo premio onori.
255E sarà ver che in breve
 con l’imeneo de la real tua figlia
 io sarò de’ viventi il più beato?
 AGAMENNONE
 (Che mai dirò?) Mia figlia è ancora in Argo.
 ACHILLE
 Sarà nel campo, anzi che cada il sole.
 AGAMENNONE
260Faccia voti il tuo amor ch’ella stia lunge.
 ACHILLE
 De’ miei voti il più caro è il rivederla.
 AGAMENNONE
 In Aulide non mai, se è ver che l’ami.
 ACHILLE
 D’Aulide partirò sposo felice.
 AGAMENNONE
 Torniamo in Argo. [illeggibile] Ivi otterrai la figlia.
 ACHILLE
265Ad Argo tornerem, Troia distrutta.
 AGAMENNONE
 Pugna per Troia il cielo, il vento e ’l mare.
 ACHILLE
 Temo assai più di loro un vil ritorno
 che disonori il nome greco e ’l mio.
 AGAMENNONE
 Che sul fior de l’etade Ilio sia tomba
270del prode Achille hanno prescritto i fati.
 Altrove avrai vita più lunga e lieta.
 ACHILLE
 Sia tosto o tardi, ha da morir chi nasce.
 Ma vita neghittosa è ignobil morte
 e visse assai chi può morir con gloria.
 AGAMENNONE
275Senza Troia cercar, dal ciel protetta,
 mancan altri trofei degni di Achille.
 ACHILLE
 No no; per Troia io venni; e Troia io voglio.
 Ivi l’onor mi chiama; ed io vi corro.
 Altro a’ numi non chiedo
280che l’aura amica; e quando ogni altro ancora
 nieghi seguirmi, io solo
 son con co’ miei fidi a vendicar bastante
 del tuo fratello e de la Grecia i torti.
 In Argo poi, di nuovi allori adorno
285e de le spoglie di un sconfitto regno,
 verrò d’Ifigenia sposo più degno.
 
    Su l’ali de la spene e del desio
 spiegava l’amor mio felice il volo;
 ma il volo gli troncò nembo funesto.
 
290   Ora dal basso suolo,
 sui vanni de la gloria e del valore
 l’oppresso amore a sollevar mi appresto.