Ifigenia in Aulide, Vienna, van Ghelen, 1718

 SCENA V
 
 AGAMENNONE, ARCADE
 
 ARCADE
 Sorta a gran pena è l’alba; e mentre ogni altro
 in Aulide riposa,
 tu, duce e re, stai sospiroso e vegli?
 AGAMENNONE
 A chi in umil fortuna
140pago è di quanto basta, invidia io porto.
 Chi regge altrui, più misero è di tutti.
 ARCADE
 Onde il tuo duol? Del grande Atreo tu figlio,
 re invitto, illustre sposo
 e padre...
 AGAMENNONE
                     Ah! Tal non fossi...
145Ma no... Tu non morrai... Pria mi si strappi
 l’alma dal sen che dal mio cor l’assenso.
 ARCADE
 Signor...
 AGAMENNONE
                   Mio fido, ascolta.
 Sai che per vento avverso,
 doppo tre lune in Aulide n’è forza
150stare oziosi. A la gran dea di Cinto,
 che qui si adora, un sacrificio offrimmo,
 Nestore, Ulisse, il mio germano ed io.
 Non v’era altri del campo. Agghiaccio e sudo,
 Arcade, in rammentarlo. Odi qual diede
155l’indovino Calcante
 oracolo funesto a padre amante:
 «Greci, Troia cadrà; propizio vento
 spingerà vostre vele al frigio lido.
 Ma vergine real, che sia del sangue
160d’Elena, pria si sveni a l’ara mia.
 Si sacrifichi, o Greci, Ifigenia».
 ARCADE
 Tua figlia?
 AGAMENNONE
                       Tutto il sangue
 mi si gelò. Vista, favella e moto,
 tutto perdei. Rinvenni al duolo, a l’ira.
165Il cielo condannai. Giurai su l’ara
 non ubbidir la cruda legge; e volli
 depor lo scettro e dar congedo al campo.
 O dio! Perché nol fei? L’accorto Ulisse
 seppe voci trovar di sì gran forza
170che vinto alfin mi arresi e de la figlia
 diedi a la morte, o iniquo padre! il voto.
 ARCADE
 O voto infausto! O sacrificio orrendo!
 AGAMENNONE
 Scrissi a la moglie, e ’l quarto giorno è questo,
 che d’Argo a noi guidasse Ifigenia.
 ARCADE
175Con qual pretesto?
 AGAMENNONE
                                     Di promesse nozze.
 ARCADE
 Con chi?
 AGAMENNONE
                    Col forte Achille.
 ARCADE
 Senza temer del giovine feroce
 l’amor deluso e ’l provocato sdegno?
 AGAMENNONE
 Achille era lontano e si credea
180che la Tessaglia e Lesbo ancor gran tempo
 dovessero arrestarlo.
 ARCADE
 Or giunse al campo. Onde il rimedio al male?
 AGAMENNONE
 Qui scrivo a Clitennestra (Mostra una lettera ad Arcade)
 che torni in Argo e che a stagion migliore
185differite ha le nozze Achille istesso.
 Prendi, o mio fido, e tosto (Gliela dà)
 lor vanne incontro. Ah! Se la figlia il passo
 mette in Aulide, è morta.
 Cauto in tacer l’arcano, aggiungi a questa
190che de l’indugio de le nozze attese
 tutta la colpa ha ’l nuovo amor di Achille
 con la schiava Elisena.
 ARCADE
 Ciò che tacer, ciò che dir debba intesi.
 
    Sprone al core ed ali al piede
195ho da fede e da pietà.
 
    Lieto resta che al mio zelo
 giusto cielo arriderà.