Ifigenia in Aulide, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA V
 
 AGAMENNONE, ARCADE
 
 ARCADE
155Sorta a gran pena è l’alba; e mentre ogni altro
 in Aulide riposa,
 tu, duce e re, stai sospiroso e vegli?
 AGAMENNONE
 A chi in umil fortuna
 pago è di quanto basta, invidia io porto.
160Chi regge altrui, più misero è di tutti.
 ARCADE
 Onde il tuo duol? Del grande Atreo tu figlio,
 re invitto, illustre sposo
 e padre...
 AGAMENNONE
                     Ah! Tal non fossi...
 Ma no... Tu non morrai... Pria mi si strappi
165l’alma dal sen che dal mio cor l’assenso.
 ARCADE
 Signor...
 AGAMENNONE
                   Mio fido, ascolta.
 Sai che per vento avverso,
 dopo tre lune in Aulide n’è forza
 stare oziosi. A la gran dea di Cinto,
170che qui si adora, un sacrificio offrimmo,
 Nestore, Ulisse, il mio germano ed io.
 Non v’era altri del campo. Agghiaccio e sudo,
 Arcade, in rammentarlo. Odi qual diede
 l’indovino Calcante
175oracolo funesto a padre amante:
 «Greci, Troia cadrà; propizio vento
 spingerà vostre vele al frigio lido.
 Ma vergine real, che sia del sangue
 d’Elena, pria si sveni a l’ara mia.
180Si sacrifichi, o Greci, Ifigenia».
 ARCADE
 Tua figlia?
 AGAMENNONE
                       Tutto il sangue
 mi si gelò. Vista, favella e moto,
 tutto perdei. Rinvenni al duolo, a l’ira.
 Il cielo condannai. Giurai su l’ara
185non ubbidir la cruda legge; e volli
 depor lo scettro e dar congedo al campo.
 O dio! Perché nol fei? L’accorto Ulisse,
  con l’amor de la patria,
 con l’idea de la gloria
190e con quella, nol niego,
 interna vanitade, ond’io riporto
 i titoli superbi
 di re dei regi e del maggior fra’ Greci,
 seppe voci trovar di sì gran forza
195che vinto alfin mi arresi e de la figlia
 diedi a la morte, o iniquo padre! il voto.
 ARCADE
 O voto infausto! O sacrificio orrendo!
 AGAMENNONE
 Scrissi a la moglie, e ’l quarto giorno è questo,
 che d’Argo a noi guidasse Ifigenia.
 ARCADE
200Con qual pretesto?
 AGAMENNONE
                                     Di promesse nozze.
 ARCADE
 Con chi?
 AGAMENNONE
                    Col forte Achille, il qual, le finsi,
 che senza i suoi sponsali
 già ricusava esser col campo a Troia.
 ARCADE
 Senza temer del giovane feroce
205l’amor deluso e ’l provocato sdegno?
 AGAMENNONE
 Achille era lontano e si credea
 che la Tessaglia e Lesbo ancor gran tempo
 dovessero arrestarlo.
 ARCADE
 Or giunse al campo. Onde il rimedio al male?
 AGAMENNONE
210Qui scrivo a Clitennestra (Mostra una lettera ad Arcade)
 che torni in Argo e che a stagion migliore
 differite ha le nozze Achille istesso.
 Prendi, o mio fido, e tosto (Gliela dà)
 lor vanne incontro. Ah! Se la figlia il passo
215mette in Aulide, è morta. "Impaziente
 Cauto in tacer l’arcano,  a me risparmia
 d’una moglie le grida
 e d’una figlia i pianti. Aggiungi a questa
 che de l’indugio de le nozze attese
220tutta la colpa ha ’l nuovo amor di Achille
 con la schiava Elisena.
 ARCADE
 Ciò che tacer, ciò che dir debba intesi.
 AGAMENNONE
  Va’ tosto e scegli il mio miglior destriero.
 Tieni le vie più trite e questo prendi
225mio regio impronto, onde non trovi inciampo
 in Aulide o nel campo.
 
    Sprone al core ed ali al piede
 ho da fede e da pietà.
 
    Lieto resta che al mio zelo
230giusto cielo arriderà.