Alessandro Severo, Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA X
SALLUSTIA
SALLUSTIA
Affetti miei, così non vi trasporti
l’impeto della gioia
che vi faccia obbliar quello di figlia;
1330
se di un padre infelice e reo per voi
non s’impetra il perdono,
racquistar che mi giova e sposo e trono?
Ma tutto vincerò, se Giulia ho vinta,
che il sommo è de’ trionfi
1335
in donna grande una grand’ira estinta.
Afflitta rondinella
un mar dovea varcar
tutto in tempesta;
ma la stagion più bella
1340
per me rinverde ancora
e qui mi arresta.
Ristretta al caro nido,
abbraccerò il mio fido;
e sarà dolce allora
1345
potergli rammentar
l’onda funesta.