Il Narciso, Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA II
CIDIPPE
CIDIPPE
Ingiusti padri, e quale
autorità vi diede
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sul nostro arbitrio il cielo? Il genio deve
dar legge, e non la forza, a’ nostri affetti.
Questo, a cui tu mi astringi,
carnefice e non padre,
imeneo violento,
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non fia che colpa tua, che mio tormento.
Te in onta del fato,
Narciso adorato,
te solo amerò.
Se diedero i numi
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la gloria a’ tuoi lumi
di farmi languir,
di farmi morir,
per te languirò,
per te morirò.