Alessandro Severo, Venezia, Rossetti, 1717

 SCENA PRIMA
 
 Terme imperiali.
 
 GIULIA, ALESSANDRO, SALLUSTIA
 
 GIULIA
950Con quest’alma ostinata,
 sono prieghi e minacce arme impotenti.
 ALESSANDRO
 A me lascia il pensiero
 di combatter quel core.
 SALLUSTIA
 Augusta, ah! non partir.
 ALESSANDRO
                                              Teme il mio amore. (Piano a Giulia)
 SALLUSTIA
955O fa’ ch’io pur ti segua,
 indivisa compagna al regio fianco.
 GIULIA
 Qual novella pietà?
 ALESSANDRO
                                      Dilla timore. (A Giulia)
 Meco sola rimanga.
 GIULIA
 E seco alor favellerai d’amore. (Ad Alessandro)
 ALESSANDRO
960A lei parlerà il figlio e non lo sposo.
 GIULIA
 (Mio sospetto geloso,
 cedi a terror più forte).
 De la proterva donna
 questo diasi al silenzio ultimo assalto
965da l’amor tuo; ma se non cede a questo,
 tema tutto da l’ire
 di un’augusta oltraggiata.
 Non la difenderà l’amor del figlio;
 né il più fier de’ suoi mali
970troverà nel ripudio e ne l’esiglio.
 
    So che dono al vostro affetto
 un momento di diletto
 col lasciarvi in libertà.
 
    Ma più fier sarà il mio sdegno
975se quel cor tornerà indegno
 e di grazia e di pietà.