LAtenaide, Venezia, Pasquali, 1744 (Atenaide)
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Copia
SCENA XX
PULCHERIA e i suddetti
PULCHERIA
Di tante gioie a parte
esser potrà Pulcheria.
1605
E da te, generosa,
il perdono otterrà d’un’ira ingiusta?
EUDOSSA
Sovrana mia, benefattrice augusta.
TEODOSIO
A Marzian, per cui cotanto bene
oggi ci è dato in sorte,
1610
nulla dirai, germana?
PULCHERIA.
L’alma grande s’appaga
del ben oprar né chiede,
contenta di sé stessa, altra mercede.
TEODOSIO
Parla così l’eroe ma non l’amante.
1615
Egli degno è di te.
PULCHERIA.
Né tal lo nego.
Or gli basti così. Verrà anche un giorno
ch’egli vedrà più certa
la mia riconoscenza.
MARZIANO
Basta alla mia costanza
1620
anche la sola gloria
di poterti adorar senza speranza.
TEODOSIO
Al tempio, Eudossa, al tempio;
né più si differisca il nostro bene.