L’Atenaide, Venezia, Pasquali, 1744 (Atenaide)

 SCENA XIX
 
 EUDOSSA e i suddetti
 
 EUDOSSA
 Perché morir, cor mio?
 TEODOSIO, LEONTINO A DUE
 Eudossa!
 TEODOSIO
                    Sposa...
 LEONTINO
                                     Figlia...
 EUDOSSA
 
    Sì, son tua, padre amoroso;
 sì, son tua, mio dolce sposo;
1580sì, ti stringo; sì, t’abbraccio.
 
    Quando strinse amor o sorte,
 più del mio, figlia e consorte,
 caro nodo, amabil laccio?
 
 TEODOSIO
 Ma chi del fier Varane
1585ti liberò dal violento amore?
 EUDOSSA
 Il tuo duce fedel.
 TEODOSIO
                                  Che? Marziano
 de’ benefizi suoi tacque il più grande?
 MARZIANO
 Oprai ciò che dovea. Fuor di Bisanzio
 in Varane m’incontro, odo le strida
1590della rapita Eudossa.
 Col fior de’ miei l’assalgo,
 cinto da’ suoi seguaci. Ardito e forte,
 sostien la pugna. Arriva,
 nell’ardor della mischia,
1595Probo; e fellone a lui soccorre. In questa
 vinto alfin, ne’ miei ceppi
 Probo riman. Racquisto Eudossa. Al prence
 si permette la fuga,
 perché in lui si rispetta il regal padre.
1600Torno a te vincitor; ti rendo Eudossa.
 TEODOSIO
 E con Eudossa a me rendesti il core.
 O cara. (Ad Eudossa)
 LEONTINO
                  O figlia.
 EUDOSSA
                                   O sposo, o genitore.