L’Atenaide, Venezia, Pasquali, 1744 (Atenaide)

 SCENA XI
 
 LEONTINO, EUDOSSA e VARANE in disparte
 
 VARANE
 S’apre l’uscio. In disparte
 trarsi convien. State voi pronti al cenno.
 LEONTINO
1385La sciagura previdi; (Ad Eudossa)
 e se al consiglio mio davi più fede,
 non saresti in tal pena.
 VARANE
 (È Leontino).
 EUDOSSA
                            Padre,
 chi temuta in Teodosio
1390avria tanta ingiustizia?
 VARANE
 (La mia Atenaide è questa
 e del rival si lagna e il chiama ingiusto).
 LEONTINO
 Tutto è in silenzio. Al male
 il rimedio, anche tardo, è pur rimedio.
1395Alla fuga, alla fuga.
 EUDOSSA
                                     Infauste mura,
 nel crudo affanno mio,
 senza un sospir, dirvi non posso addio.
 
    Infausta reggia, addio,
 ti lascio la mia pace
1400e vado a sospirar.
 
    Possa goder beato,
 benché spietato e rio,
 il tuo signor, cui piace
 farmi così penar. (Si parte con Leontino)
 
 VARANE
1405Qui sorprenderla è rischio.
 Taciti andiam sull’orme sue; mia cara,
 per esser mia, dall’ire
 di Teodosio t’involi;
 ma ti segua il tuo sposo e ti consoli. (Si parte)