L’Atenaide, Venezia, Pasquali, 1744 (Atenaide)

 SCENA IV
 
 TEODOSIO, PULCHERIA e PROBO
 
 TEODOSIO
 Qual discolpa, o germana,
 rechi per l’infedel? Che puoi tu dirmi?
 PULCHERIA
 Ch’ella indegna è di te, ch’io son delusa,
 che tu tradito sei.
 TEODOSIO
1165E il più misero aggiungi e il più dolente.
 Ma Teodosio non son, non sono augusto,
 se pentir non ti fo di tua incostanza,
 iniquissima donna.
 PROBO
 In Bisanzio non devi
1170più tollerarla; ella ne parta; e tosto
 parta col suo Varane.
 TEODOSIO
 Sì, parta l’empia.
 PULCHERIA
                                   Ella a noi volge il passo.
 TEODOSIO
 Ma prima l’ira mia
 le rinfacci le colpe.
 PROBO
                                     Ah no, vederla,
1175dopo sì grand’eccesso,
 è un tormentare, è un avvilir sé stesso.
 TEODOSIO
 Invan, qui voglio...
 PULCHERIA
                                     Parti. A me la cura
 lascia di tua vendetta.
 TEODOSIO
 Anch’io saprò...
 PROBO
                               Se resti,
1180il tuo grado n’è offeso.
 PULCHERIA
 E la costanza tua n’è più commossa.
 TEODOSIO
 (Quanto mi costa il non veder più Eudossa). (Si parte)