L’Atenaide, Vienna, Cosmerovio, 1714

 SCENA XVII
 
 MARZIANO, PROBO e detti
 
 MARZIANO
 Signor, l’invitto brando
 serba a maggiori e più lodate imprese.
 TEODOSIO
 Marziano!
 MARZIANO
                      A’ tuoi lumi
1545non reo, quantunque in onta
 al sovrano divieto, io mi presento.
 A quest’ora già i passi
 contro il bulgaro iniquo avrei rivolto;
 ma gli arrestò di questo (Accennando Probo)
1550perfido cor la fellonia malvaggia.
 LEONTINO
 Sì, Probo è il traditor.
 TEODOSIO
                                          Suddito iniquo,
 esempio di perfidia, anima infame,
 perché tradirmi, di’?
 Perché? Perché così ne la più cara
1555parte di me tradirmi?
 Perché d’ogni vivente
 il più misero farmi, il più dolente?
 PROBO
 Son reo, son empio, traditor, iniquo,
 degno di mille pene,
1560di mille morti. Eudossa
 è fedele, è innocente.
 Ingannato è Varane e tratto ad arte
 ne la perfidia mia. Più dir non posso
 se non chieder la morte.
 TEODOSIO
                                               E tal l’avrai. (Parte Probo accompagnato da’ soldati)