L’Atenaide, Vienna, Cosmerovio, 1714

 SCENA VI
 
 EUDOSSA, poi TEODOSIO
 
 EUDOSSA
 Meco augusta così? Così Pulcheria?
 Quella, che già m’amò sposa a Teodosio,
1225or ne ha dispetto ed ira?
 Intendo. Or che Varane è un mio rifiuto,
 ella ne teme il nodo; e al suo piacere
 sacrificar vorrebbe
 e l’amor di Teodosio e ’l mio dovere.
 TEODOSIO
1230Torno anche a tempo.
 EUDOSSA
                                          Augusto,
 nel tuo volto a cercar venia l’intero
 mio riposo e ’l mio bene.
 Vedrò negl’occhi tuoi...
 TEODOSIO
                                            Mirali, Eudossa,
 fissavi il lieto sguardo,
1235che, se lo sdegno mio, se la mia pena
 può farti e più tranquilla e più felice,
 hai ragion di mirarli e di goderne.
 EUDOSSA
 Qual favellar!
 TEODOSIO
                            Mirali, sì; ma poi
 che ne avrai fatto speglio,
1240che ne avrai fatto pompa agli occhi tuoi,
 tremane, ingrata e vile.
 Miravi un cor, poc’anzi
 tutto beneficenza, e ne arrossisci,
 poc’anzi tutt’amore, e ne paventa.
 EUDOSSA
1245(Innocente Atenaide, in che peccasti?)
 TEODOSIO
 Ma non pensar che sul mio cor ti resti
 altra ragion che d’odio e di vendetta.
 Già ti esiglio da lui;
 e qual da lui, da questa
1250reggia, da quest’impero io ti do bando;
 e ti do bando eterno.
 EUDOSSA
                                         Io non più tua?...
 TEODOSIO
 Quella pace a te resti
 che tu mi lasci. Ove trovar tu speri
 e grandezze e diletti, amori e fasti,
1255ti seguano sventure, affanni e pianti;
 né a te sovvenga mai che per rimorso
 il nome di Teodosio;
 né a me sovvenga mai quello di Eudossa
 che per sentirne orrore.
 EUDOSSA
1260Ma, signor...
 TEODOSIO
                          Vanne tosto
 ad infettar co’ tuoi sospiri altr’aure,
 femmina menzognera, ingannatrice.
 Vattene; e qual mi fai, vivi infelice.
 
    Vanne tosto, fuggi, vola,
1265disleal, lungi da me.
 
    Teco venga ira, tormento,
 smania, rabbia e pentimento.
 Quanto a me fosti infedele
 sia crudele altri con te.