L’Atenaide, Vienna, Cosmerovio, 1714

 SCENA XI
 
 EUDOSSA, PROBO e sudetti
 
 TEODOSIO
900Nelle tue nozze, Eudossa,
 io riponea tutto il mio ben. Ma poco
 apprezzo la tua destra,
 se mi manca il tuo core;
 questo tra me e Varane
905decida in libertà. Scelga tra noi
 il più caro amator, non il più degno.
 EUDOSSA
 E che? Pensi ch’io possa?...
 TEODOSIO
 No no, seco ti lascio. A lui sincero
 parli il tuo cor. Qualunque
910il voler ne sarà, giuro per questo,
 che il crin mi cinge imperial diadema,
 ne osservarò la legge.
 Probo.
 PROBO
                Cesare.
 TEODOSIO
                                Prendi
 quest’aurea gemma; a quello
915la recherai che da l’amor d’Eudossa
 sarà eletto in consorte.
 PROBO
 Ubbidirò.
 VARANE
                      (Speme risorgi).
 TEODOSIO
                                                       Addio.
 Benché sforzo sì grande
 vita e felicità possa costarmi,
920potrò, bella Atenaide,
 udir la tua sentenza e non lagnarmi.
 
    Al tribunal d’amor
 esamina il tuo cor
 e scegli quel fra noi
925che più ti piace.
 
    Decidi in libertà
 la tua felicità,
 la nostra pace.