L’Atenaide, Vienna, Cosmerovio, 1714

 SCENA IX
 
 Gabinetto imperiale.
 
 TEODOSIO e LEONTINO
 
 TEODOSIO
 Convenia non tacerlo.
 LEONTINO
 Mio fu l’error.
 TEODOSIO
                             Teco n’è rea la figlia.
 LEONTINO
 M’ubbidì il suo silenzio.
 TEODOSIO
 Si cercò d’ingannarmi.
 LEONTINO
820Anzi di risparmiarti un gran sospetto.
 TEODOSIO
 Or più crudele egli mi rode in seno.
 LEONTINO
 Non val consiglio ove dispone il fato.
 TEODOSIO
 Del vostro fallo è mia la pena.
 LEONTINO
                                                        Credi
 innocente la figlia e sei felice.
 TEODOSIO
825Più avveduto mi rende il primo inganno.
 Venga; e quest’alma il testimonio sia.
 LEONTINO
 Ma sdegno non ti turbi o gelosia.
 
    Se cieco affetto
 ti latra in petto,
830ogni consiglio
 diventa error.
 
    Ed è periglio
 de la ragione
 il turbamento
835che afflige il cor.