L’Atenaide, Vienna, Cosmerovio, 1714

 SCENA XI
 
 VARANE, poi TEODOSIO, PULCHERIA, MARZIANO e PROBO con seguito
 
 VARANE
 A cesare si vada; ei mi conceda
 di Atenaide il possesso,
425onde nel punto istesso
 sia felice il suo amor, sia lieto il mio.
 TEODOSIO
 Principe amico, ogni momento è pena
 che a noi tarda il piacer de l’abbracciarti.
 Questa reggia è tua reggia.
430Pulcheria ed io tutto dobbiam al figlio
 di quel gran re che un tempo
 fu a noi tutore e padre.
 PULCHERIA
                                             Empie il tuo nome
 le voci de la fama;
 e Bisanzio vedrà con lieto ciglio
435di cento eroi te invitto erede e figlio.
 VARANE
 Augusto, principessa,
 ben fu presago il cor che solo in questo
 felicissimo cielo
 sarian paghi i miei voti.
440Questo misero cor lunghi sostenne
 fieri naufragi; ei qui ne spera il porto;
 e se sovrano assenso
 oggi mi si concede,
 si vedrà in sì bel giorno
445ad un talamo solo arder due tede.
 MARZIANO
 (Misero me!)
 PROBO
                            (Pena il rival).
 TEODOSIO
                                                         Ne attesto,
 principe, il ciel; la real fede impegno.
 Quanto da me dipende
 per tuo ben, per tua pace
450tutto otterrai. Di’, chiedi.
 VARANE
 Generosa Pulcheria...
 MARZIANO
 (Ahimè!)
 VARANE
                     Manca a la mia
 piena felicità solo il tuo voto.
 Pende da te de la beltà, che adoro,
455l’alto destin.
 PULCHERIA
                          Può sperar tutto il grande
 eroe de l’Asia.
 TEODOSIO
                             Ed ottener può tutto.
 Chieda egli pur.
 VARANE
                                 Si compia
 prima il tuo nodo. Io qui t’indugio un bene
 che fa troppo penar con la dimora.
 TEODOSIO
460A tuo piacer quella è tua reggia, prendi
 ivi riposo, ivi le leggi imponi.
 Regna Varane ov’è Teodosio. Probo
 ne adempia i cenni.
 VARANE
                                       Io parto
 pieno insieme di gioia e di rossore.
465(Dal suo contento è quasi oppresso il core).
 
    Per darmi la vita,
 pria inferma e smarrita,
 a ciel sì beato
 amor mi guidò.
 
470   Ma quasi il diletto
 mi toglie dal petto
 quel viver istesso
 che amor gli recò.