L’Atenaide, Vienna, Cosmerovio, 1714

 SCENA VIII
 
 Cortile imperiale.
 
 VARANE con seguito de’ parti, poi PROBO
 
 VARANE
 
    Reggia amica, a te vicino
 più mi balza il core in petto.
 
315   Ma non so, nel mio destino,
 se per tema o per diletto.
 
 PROBO
 Principe illustre, a sua gran sorte ascrive
 cesare, il mio sovrano,
 che del tuo reggio aspetto
320l’alte sue nozze ad onorar tu venga.
 VARANE
 E nel tuo incontro io formo
 fortunati presaggi a quel destino
 che qui mi tragge, o amico.
 PROBO
 E qual altro destino a noi ti dona
325che l’antica amistade
 del tuo col nostro impero? (Egli si tenti).
 VARANE
 Ah! Probo, a voi non amistà, non altra
 politica ragion qui mi fu guida;
 sol mi fu guida amore,
330amor per me fatal.
 PROBO
                                     (Povero core).
 VARANE
 La beltà ch’io sospiro
 vive tra voi. Tal me ne giunse il grido.
 Pietà, Probo, se m’ami.
 Reggi tu i passi miei.
335Senza colei, per cui vo errando intorno,
 m’è odioso il respiro, infausto il giorno.
 PROBO
 Signor, del tuo bel foco
 ti precorre la luce. Il so, gran freggio
 di questa reggia è la beltà che adori.
 VARANE
340Me fortunato!
 PROBO
                             Ella tua fia. T’impegno
 quanto a cesare appresso
 ho di poter.
 VARANE
                         Mio caro. (Lo abbraccia)
 PROBO
 (Per pena del rival perdo me stesso).