Merope, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XII
 
 ARGIA, LICISCO e poi EPITIDE
 
 ARGIA
 Dunque Epitide vive?
 LICISCO
890Col nome di Cleon vive in Messene
 e vincitor s’onora e fia tuo sposo.
 ARGIA
 Soave prigionia, per cui qui godo
 sorte sì bella.
 EPITIDE
                           (È dessa). Amata Argia. (Licisco si scosta in atto di guardare per la scena)
 ARGIA
 Epitide adorato.
 EPITIDE, ARGIA A DUE
                                 Anima mia.
 LICISCO
895Mal guardinghi che siete! È luogo, è tempo
 questo a trattar con libertà gli affetti? (Entra nel mezzo)
 ARGIA
 Licisco.
 EPITIDE
                 Amico.
 LICISCO
                                 Un guardo basti. Andate;
 e fra i nostri nimici
 sia più saggio il tuo amor, (Ad Epitide),
                                                   più cauto il tuo. (Ad Argia)
 ARGIA
900Giusta è la tema. Addio.
 EPITIDE
 Che? Sì tosto partir?
 ARGIA
                                         Non si tradisca
 per un cieco piacer quel gran disegno
 che a te assicura e la vendetta e il regno.