Merope, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VIII
 
 MEROPE e TRASIMEDE
 
 MEROPE
 Troppo sinistro ho il fato.
 TRASIMEDE
 Dillo propizio. Avvinto
810Anassandro è fra’ ceppi, alta regina.
 MEROPE
 Giusti dei! Pur vi fece
 pietà la mia innocenza.
 Trasimede fedel, che non ti deggio?
 A me tosto il fellon. (Alle guardie)
 TRASIMEDE
                                       Non lungi attende
815la pena sua.
 MEROPE
                         Qual l’hai sorpreso e dove?
 TRASIMEDE
 Dove più folto il bosco
 ricusa il giorno. Egli fuggir volea;
 ma da’ miei pronti arcieri
 cinto, temé la minacciata morte.
 MEROPE
820Già viene il traditor. Nel fosco volto
 di perfidia e timor spiega l’insegne.