Merope, Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA IX
MEROPE e ARGIA
MEROPE
340
Voi che sapete, o dei, la mia innocenza,
reggete i passi suoi.
ARGIA
Non più sola, o regina,
andrai costretta alle giurate nozze.
Gli dei della Messenia
345
voglion le mie.
MEROPE
Qual fia lo sposo?
ARGIA
Al prode
uccisor del rio mostro
il decreto del ciel mi vuol consorte.
MEROPE
Fausto sarà ciò che comanda il nume.
ARGIA
Il nume o mal s’intende
350
o ubbidito mal fia.
Né consorte d’Argia
altri sarà ch’Epitide né punto
a me cal la Messenia, onde il mio amore
sacrificar le debba e il mio riposo.