Merope, Venezia, Rossetti, 1711

 SCENA VIII
 
 MEROPE e TRASIMEDE
 
 MEROPE
 Troppo sinistro ho ’l fato.
 TRASIMEDE
800Dillo propizio. Avvinto
 Anassandro è fra’ ceppi, alta regina.
 MEROPE
 Giusti dei! Pur vi fece
 pietà la mia innocenza.
 Trasimede fedel, che non ti deggio?
805A me tosto il fellon. (Alle guardie)
 TRASIMEDE
                                       Non lungi attende
 la pena sua.
 MEROPE
                         Qual l’hai sorpreso e dove?
 TRASIMEDE
 Dove più folto il bosco
 ricusa il giorno. Egli fuggir volea;
 ma da’ miei pronti arcieri
810cinto, temé la minacciata morte.
 MEROPE
 Già viene il traditor. Nel fosco volto
 di perfidia e timor spiega l’insegne.