Merope, Venezia, Rossetti, 1711

 SCENA IX
 
 MEROPE e ARGIA
 
 MEROPE
 Voi che sapete, o dei, la mia innocenza,
 reggete i passi suoi.
 ARGIA
350Non più sola, o regina,
 andrai costretta a le giurate nozze.
 Gli dei de la Messenia
 voglion le mie.
 MEROPE
                              Qual fia lo sposo?
 ARGIA
                                                                Al prode
 uccisor del rio mostro
355il decreto del ciel mi vuol consorte.
 MEROPE
 Fausto sarà ciò che comanda il nume.
 ARGIA
 Il nume o mal s’intende
 o ubbidito mal fia.
 Né consorte d’Argia
360altri sarà che Epitide né punto
 a me cal la Messenia, onde il mio amore
 sacrificar le debba e ’l mio riposo.