Merope, Venezia, Rossetti, 1711

 SCENA VI
 
 LICISCO
 
 LICISCO
245Non si lasci sedur candida fede
 da un dolor menzognero o almen sospetto.
 Merope, Polifonte,
 tutto si tema. Epitide si salvi
 con la frode innocente e giunga al regno.
250Ma come ancor qui nol riveggo? Ei pure
 mi precedé. Qual fato
 lo ritarda a Messene e a’ voti miei?
 L’alma real voi proteggete, o dei.
 
    Se ognor con la virtù si unisse il fato,
255un innocente cor
 saria senza timor
 sempre beato.
 
    Ma che? L’empio sovente
 opprime l’innocente;
260e con orgoglio il fa
 falsa felicità
 più scellerato.