Costantino (Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA ULTIMA
 
 COSTANTINO, FAUSTA, FLAVIA ed EMILIA con seguito, e i suddetti
 
 COSTANTINO
 Olà!
 LICINIO
            (Numi, che veggio!)
 MASSIMIANO
                                                   (Io son perduto).
 COSTANTINO
 Licinio in libertà?
 MASSIMIANO
                                    Quel traditore
 trasser dalla prigion l’armi rubelle;
1560e volea qui la mia, poi la tua morte.
 LICINIO
 Perdona, o Fausta. A’ ceppi
 Massimiano mi tolse. Ei te svenato
 mi vantò da Leone. Io la vendetta
 ne tentai. Tu giugnesti. In mia discolpa
1565parlan questi che sono
 di Massimian seguaci e non già miei.
 FAUSTA
 (Misera!)
 EMILIA
                     (E che sarà?)
 FLAVIA
                                                (Che ascolto, oh dei!)
 COSTANTINO
 Ah Massimiano, il traditor tu sei.
 MASSIMIANO
 È ver. Con la speranza
1570del colpo che mancò, perdo anche il zelo
 di più tacerlo. È vero.
 L’impero e il capo tuo fu voto mio.
 Vuoi di più? Tel protesto,
 non tel confesso. Il traditor son io.
 FAUSTA
1575Signor, egli mi è padre.
 COSTANTINO
 Intendo. A te, sua figlia, io l’abbandono.
 Questo è un dir che l’assolvo o ch’io tel dono.
 MASSIMIANO
 Dona, o iniquo, ed assolvi i tuoi vassalli,
 non Massimian. Delle mie colpe io stesso
1580saprò tosto punirmi. Odio una vita
 che fora un tuo favor. Con questo orgoglio,
 il morir più mi piace
 che il viver con viltà lungi dal soglio. (Si parte)
 COSTANTINO
 Seguitelo. Tu attendi,
1585bella Emilia, da noi degna mercede.
 EMILIA
 L’amor di Fausta ogni altro premio eccede.
 COSTANTINO
 Licinio, in Flavia hai già la sposa e il trono.
 LICINIO
 Signor...
 FAUSTA
                   La mia virtude e il suo riposo
 vogliono un sì bel nodo.
 LICINIO
1590Servo al cenno di augusta. Ecco la fede.
 FLAVIA
 La man mi stringi e m’incateni ’l core.
 COSTANTINO
 E così ha pace il mio geloso amore.
 FAUSTA
 
    Vieni mio sposo.
 
 COSTANTINO
 
                                     Mia pace, mia spene.
 
 FLAVIA
 
 Dolce mio bene.
 
 LICINIO
 
                                 Soave mio ardor.
 
 EMILIA
 
1595   Abbia la calma ogni alma.
 
 TUTTI
 
 Trionfi l’amor.
 
 FAUSTA e COSTANTINO
 
    Goda riposo
 il nostro rio timor.
 
 FLAVIA e LICINIO
 
    Fido e amoroso
1600si veda oggi ’l valor.
 
 TUTTI
 
    Lieto e fastoso
 festeggi ogni cor.
 
 Il fine del «Costantino»