Costantino (Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VII
 
 LEONE, incatenato con guardie, e i suddetti
 
 LEONE
                                      Barbari numi!
 EMILIA
1445Leon, qual io mi sia mi chiede augusto.
 Su, parla. Di’, chi sono?
 LEONE
 Un demone per me, per me una furia.
 COSTANTINO
 Meglio rispondi.
 LEONE
                                 Emilia,
 vergine illustre, a cui Leone in Roma...
 EMILIA
1450Giurò bugiardo amor, che per punirti
 mentì col nome il sesso e che in Marsiglia
 or vendicata esulta.
 FLAVIA
                                      (Oh traditore!)
 COSTANTINO
 Ma come in quelle stanze?
 LEONE
 Chiedilo al mio destin, non al mio labbro.
 EMILIA
1455Ciò che disse l’iniquo a te palesa,
 che tradirti io non so. Ciò ch’egli tace,
 traditor te lo mostra. Egli qui venne
 avido del tuo sangue.
 FLAVIA
                                         (Empio consiglio!)
 FAUSTA
 Questo era il tuo periglio e il mio timore.
 COSTANTINO
1460Chi ti chiuse in que’ lacci?
 EMILIA
 La pietade di Fausta e la mia fede.
 COSTANTINO
 (Oh cara sposa!) Onde a te noto il colpo?
 FAUSTA
 Dal foglio di Licinio.
 LEONE
 Esso è il fellone, esso è l’autor dell’opra.
 COSTANTINO
1465E tu, lui prigionier, l’opra compisci?
 LEONE
 Sì, Costantin. Morto ti volli. Il colpo
 tentai con fasto e mi svanì con pena.
 COSTANTINO
 Tal Massimian ti custodisce? Parla.
 LEONE
 A lui tu lo dimanda. Esso tel dica.
 FLAVIA
1470Ah, Fausta, il traditor, che tu nascondi,
 sarebbe Massimiano?
 FAUSTA
                                           Egli è mio padre.
 COSTANTINO
 Per quel crudele ogni pietade esiglia.
 Massimiano è il rubello.
 FAUSTA
                                               Io son sua figlia.
 COSTANTINO
 Da chi debbo guardarmi?
 FAUSTA
1475Da tutti. Assai ti dissi. Ogni momento
 caro ti sia. Te illeso
 veggano i tuoi vassalli; e la tua vista
 sia de’ giusti e de’ rei gioia e spavento.
 COSTANTINO
 Vadasi. Emilia, a te degg’io la vita;
1480a te, vile assassin, debbo la morte.
 LEONE
 Venga; nel tuo furore
 tu sarai più tiranno ed io più forte.
 COSTANTINO
 Custodite l’iniquo. Assolvi, o Fausta,
 me da’ sospetti miei. T’offesi. Or certo
1485della tua fede e del tuo amore io sono.
 FAUSTA
 Se innocente mi credi, io ti perdono.
 COSTANTINO
 
    Tu mi perdoni?
 
 FAUSTA
 
                                   Sì.
 
 COSTANTINO
 
                                           Mio ben, cor mio.
 
 FAUSTA
 
 Sei più geloso?
 
 COSTANTINO
 
                               No.
 
 FAUSTA
 
                                         Cor mio. Mio bene.
 
 A DUE
 
 Oh gioie! Oh pace! Oh amor! Oh fede! Oh spene!
 
 COSTANTINO
 
1490   Così mi vuoi?
 
 FAUSTA
 
                                Così.
 
 COSTANTINO
 
                                            Lieto son io.
 
 FAUSTA
 
 Fedel io t’amo.
 
 COSTANTINO
 
                              Il so.
 
 FAUSTA
 
                                          Non ho più pene.