Costantino (Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA II
 
 FAUSTA ed EMILIA con soldati; poi FLAVIA in disparte
 
 EMILIA
 Là dentro mi attendete. (A’ soldati, i quali entrano nel gabinetto)
 FAUSTA
 Emilia, a che queste armi?
 EMILIA
 A punir il fellone.
 FAUSTA
                                   Ahi, qual cimento!
 EMILIA
 Che si teme da noi? Tema Leone.
 FAUSTA
1325Leon non verrà solo.
 EMILIA
 Qualunque lo accompagni,
 s’è traditor di augusto, è mio nimico.
 Corrò l’infame al varco; e co’ miei fidi,
 a lui torrò la libertà, la vita.
 FAUSTA
1330Oimè!
 EMILIA
                Sospiri, impallidisci e taci?
 FAUSTA
 Il tacer più non giova. Ecco il mio arcano.
 Qui verrà con Leon...
 EMILIA
                                         Chi?
 FAUSTA
                                                     Massimiano.
 EMILIA
 Oh cieli!
 FAUSTA
                   Ei, che mi è padre,
 qui vuol morto il mio sposo; e vuol ch’io sia
1335complice dell’eccesso.
 EMILIA
                                          Oh fellonia!
 Ma verrà Costantino?
 FAUSTA
 No, l’insidia a lui dissi e tacqui ’l reo.
 Giova però che il padre in quelle stanze
 posar lo creda, onde nol cerchi altrove.
 EMILIA
1340Lo crederà. Tu il passo a lui contendi.
 Tu l’affretta al partir. Di’ che a quel colpo
 è bastante Leon. Lo strale è al segno,
 se resta solo in mio poter l’indegno.
 FAUSTA
 Ma se il padre non cede?
 EMILIA
1345In lui rispetterò Fausta sua figlia.
 FLAVIA
 (A che qui Albin con Fausta?) (In disparte)
 FAUSTA
 Né temi i tuoi perigli?
 EMILIA
 Dolce per te mi fora anche la morte.
 FLAVIA
 (Quali proteste ascolto!)
 FAUSTA
1350Vieni, mia speme, eterno amor ti giuro. (Fausta ed Emilia si abbracciano)
 EMILIA
 Ti risponde il mio core in questo amplesso.
 FLAVIA
 (Tradito onor di augusto!)
 FAUSTA
 Ti bacio; e in te mi affido.
 EMILIA
 Per te di nobil zelo arder mi sento.
 FLAVIA
1355(Oh viltade! Oh perfidia! Oh tradimento!)
 EMILIA
 Se il ciel mi arride, aspetta,
 per me di un infedele,
 per te di un traditor, doppia vendetta. (Entra nel gabinetto)