Costantino (Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VIII
 
 EMILIA
 
 EMILIA
615Labbro alle frodi avvezzo
 sempre s’ode con tema e con sospetto.
 Fausta, a cui tutto io debbo,
 sappia ciò ch’io promisi e quanto ei disse.
 Essa, che mi protegge e che mi affida,
620sia de’ miei passi e del mio cor la guida.
 
    Nella selva ombrosa,
 dove fu colta un dì,
 paventa ognor nascosa
 la rete che la tradì;
625e sempre con timor
 del cacciator
 guardinga se ne sta
 per la sua libertà
 quella cervetta.
 
630   Dal mormorio d’ogni onda,
 dal moto d’ogni fronda,
 dal fiato d’ogni auretta,
 sempre temendo va
 laccio o saetta.
 
 Il fine dell’atto secondo