Costantino (Pariati), Venezia, Rossetti, 1711

 SCENA X
 
 MASSIMIANO e LICINIO con soldati
 
 LICINIO
 Massimian, mio nemico e mio impostore,
 la libertà mi rende?
 MASSIMIANO
 Scordati gli odi tuoi. Per farti lieto
1545ti finsi reo. Vieni a salvar l’impero.
 Andiam. Tu con l’esempio amore e fede
 sveglia ne’ tuoi. Tu pria di tutti al trono
 il tuo cesare acclama; e quello io sono.
 LICINIO
 Con l’armi e con l’inganno
1550tradirei Costantin?
 MASSIMIANO
                                      Morto è ’l tiranno.
 LICINIO
 Come?
 MASSIMIANO
                 Ne le sue stanze
 Leon l’uccise; e piacque a Fausta un colpo
 che la porta al tuo sen.
 LICINIO
                                           Menti. Sì vile
 Fausta non è; né sì fellon son io.
1555De la figlia tradita,
 del mio estinto signor rendimi conto. (Gli va contro con la spada ignuda)