Il Narciso, Ansbach, Kretschmann, [1697]
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SCENA VI
URANIO
URANIO
Odi, o crudel... Ma sen fuggì qual lampo.
Tirren m’attenderà. D’uopo è gl’indugi
romper omai. Più consolato io parto,
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poiché, ad onta de l’ira, in voi ben vidi,
care pupille, un balenar men fiero;
e, fra le nubi ancora e le procelle,
mi additasti la calma,
o del cielo d’amor lucide stelle.
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Tornami in seno,
cara speranza.
Raggio sereno
d’ogni tormento,
dolce alimento
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de la costanza.