Costantino (Pariati), Venezia, Rossetti, 1711

 SCENA VI
 
 EMILIA con le guardie e li suddetti
 
 EMILIA
1430Qui augusto?
 FAUSTA
                            Albin, noi siam traditi. È noto
 Il nostro amor.
 FLAVIA
                              Noti gli amplessi e i baci.
 FAUSTA
 Flavia ci accusa, ci condanna augusto;
 e quel tosco e quel ferro è nostra pena.
 EMILIA
 Il suo amor per Albino è tanta colpa?
 FLAVIA
1435Odi l’indegno.
 FAUSTA
                             Io tacqui.
 Tu difendi te stesso e me discolpa.
 COSTANTINO
 Traditor, che dirai?
 EMILIA
                                       Ch’io tal non sono.
 COSTANTINO
 Chi parla in tua difesa?
 EMILIA
 La mia gloria, il mio nome, il sesso mio.
 COSTANTINO
1440Che?
 FLAVIA
             Come?
 EMILIA
                             Emilia e non Albin son io.
 COSTANTINO
 Che intendo, o cieli?
 EMILIA
                                        Attendi e lo saprai. (Va verso il gabinetto)
 FAUSTA
 Questa è la mia perfidia. (A Costantino)
 FLAVIA
                                                 (Io mi confondo).
 COSTANTINO
 (O gelosia!) Ma qui Leone? E come?
 FAUSTA
 Attendi e lo saprai.