Costantino (Pariati), Venezia, Rossetti, 1711

 SCENA PRIMA
 
 FAUSTA e poi COSTANTINO
 
 FAUSTA
 Sacre faci onorate
 d’Amore e d’Imeneo, per voi risplenda...
 COSTANTINO
 Fausta.
 FAUSTA
                 (Oh dei! Qui lo sposo).
 COSTANTINO
 (La turba il suo rimorso).
 FAUSTA
1290(Se vien Leon... Se il padre viene...) Augusto...
 COSTANTINO
 Parla.
 FAUSTA
              Deh! Tosto parti; io te ne priego.
 COSTANTINO
 Tant’odioso a Fausta è ’l mio sembiante?
 FAUSTA
 No, ma il vederti adesso è mio spavento.
 COSTANTINO
 (Mi teme irato). Orsù, fa’ cuor; pentita
1295cerca la mia pietà. So che sedotta
 Licinio udisti. Ei ti fe’ rea. Tu stessa
 accusalo. Discolpati. Sdegnata
 contro il tuo seduttor, chiedi al mio braccio
 ira e vendetta. Ancor tuo sposo io sono.
1300Parli il tuo pentimento e ti perdono.
 FAUSTA
 Per Licinio e per me parlin gli dei.
 Or mi cale di te. Deh! Fuggi il rischio.
 COSTANTINO
 Qual rischio? Il tradimento ha i ceppi al piede.
 FAUSTA
 Non son tutti in Licinio i traditori.
 COSTANTINO
1305Veglia per me di Massimian la fede.
 FAUSTA
 Veglia tu stesso e parti.
 Parti, signor. Se poi la rea che credi
 in me vedrai, questa che bacio adesso,
 del caro sposo mio destra adorata,
1310del mio giudice alora
 sia la destra temuta; e porga e vibri
 al mio labbro, al mio seno
 l’acciar più crudo o ’l più mortal veleno.
 COSTANTINO
 Ancor ti credo e parto. (Intorno a lei
1315veglieran gli occhi altrui, se non i miei).
 
    Al mio core io vo dicendo
 che infedel tu non mi sei.
 
    Ti discolpo e ti difendo,
 perché attendo
1320che tu sia qual ti vorrei.