Costantino (Pariati), Venezia, Rossetti, 1711

 SCENA VIII
 
 EMILIA
 
 EMILIA
 Tutto a Fausta degg’io. Le sue sventure
 voglion la mia pietà. Non basta. A lei
1275deggio un pronto soccorso.
 Pensier ch’ora mi accendi,
 cresci né ti spaventi il sesso mio.
 Sei grande assai per non temer la sorte;
 e a me basta il mio cor per esser forte.
 
1280   Vasta nave in mar turbato
 ben sovente chiede aita
 a un’ardita navicella.
 
    Vola questa e toglie quella
 al furor del nembo irato
1285e a l’orror della procella.
 
 Fine dell’atto quarto