Costantino (Pariati), Venezia, Rossetti, 1711

 SCENA PRIMA
 
 MASSIMIANO e LEONE
 
 MASSIMIANO
635Fuggi, o Leon. Tradito
 s’ha la viltà de’ congiurati. Fuggi.
 LEONE
 No, signor. Qui si resti. A Massimiano
 ponno giovare ancor le mie catene,
 la mia fuga nol può. Lasciami a fronte
640de l’irato monarca.
 Il suo spavento accrescerò, se parlo;
 il suo furor confonderò, se taccio.
 Mi fingerò sin tuo nemico. Alora
 giurami l’odio tuo. Stimola l’ire;
645e ne lo stesso inganno
 più fedele ti creda il mio tiranno.
 MASSIMIANO
 Facciasi. Quel poter ch’ho sul regnante
 sarà la tua difesa.
 LEONE
 Ma la fé di Licinio?
 MASSIMIANO
650Ella m’è certa. Io vado a Costantino,
 onde tutto ei mi affidi il suo destino.
 
    Con l’inganno e col valore
 il mio core torna al regno.
 
    Son catene de la sorte
655braccio forte e scaltro ingegno.