Scipione nelle Spagne, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VIII
 
 SCIPIONE, ELVIRA e CARDENIO
 
 SCIPIONE
1350Principi, in poter vostro
 di Luceio è la vita.
 Grave n’è il prezzo. Io stesso
 solo all’idea ne inorridisco e fremo.
 CARDENIO
 Signor, non v’ha periglio
1355ch’ove onor lo richiegga
 al mio intrepido cor rechi spaventi.
 ELVIRA
 Né che a pro di Luceio il mio non tenti.
 SCIPIONE
 Libero di Cartago
 sarà tratto Luceio. Avrà chi in parte
1360sicura il guidi. Il campo,
 che in fier tumulto alla sua morte aspira,
 deluso andrà; ma sia di Marzio Elvira.
 ELVIRA
 Di Marzio Elvira?
 CARDENIO
                                    A questa legge?...
 SCIPIONE
                                                                      A questa
 vivrà Luceio. Risolvete; e mentre
1365sento fra’ mali anch’io l’alma perplessa,
 si consigli virtù sol con sé stessa.
 
    È prova del forte
 la rigida sorte;
 ma troppo talora
1370ci costa il valor.
 
    Tal saggio nocchiero
 da turbine fiero
 si salva alle sponde;
 ma gitta nell’onde
1375la merce miglior.