Scipione nelle Spagne, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XIV
 
 SOFONISBA e poi LUCEIO
 
 SOFONISBA
 Sì, godi, o cor; sì, respirate, affetti.
 Cardenio, egli poc’anzi
 ve ne accertò, l’infausto laccio infranse.
 LUCEIO
910Sofonisba, mio bene,
 decreta il cielo; e a noi soffrir conviene,
 io tuo non posso, esser non puoi tu mia.
 SOFONISBA
 Eh! Più Cardenio il tuo dolor non sia.
 Sua più non sono.
 LUCEIO
                                    Men funesto e rio
915non è il nostro destino.
 SOFONISBA
 Chi ’l può turbar?
 LUCEIO
                                    Luceio.
 SOFONISBA
 Luceio è il mio conforto.
 LUCEIO
 Non dir così, quando sciagure apporto.
 SOFONISBA
 Sciagure? E tu le arrechi?
 LUCEIO
920Vuol così ’l ciel. Così il dover l’impone.
 Esser dei... Lo dirò?... Sì... Di Scipione.
 SOFONISBA
 Io di Scipion?
 LUCEIO
                             Di lui che t’ama, o cara,
 di lui che ti sospira e che n’è degno.
 È questo il tuo destin. Questo è il mio impegno.
 SOFONISBA
925Crudel! Tuo impegno ancora?
 LUCEIO
                                                         E te ne prego.
 SOFONISBA
 Taci. Volermi d’altri
 è un dir che non mi amasti e che non m’ami.
 È un creder ch’io non t’ami o t’ami poco.
 E pur t’amo, e lo sai,
930quanto si puote amar.
 LUCEIO
                                           Lo so e ten chieggo
 l’ultimo testimon. Sii di Scipione.
 SOFONISBA
 Pria di morte sarò.
 LUCEIO
                                     Col tuo rifiuto,
 che mi nega un piacer, più mi tormenti.
 SOFONISBA
 Tormento la virtù ma piaccio al core.
 LUCEIO
935(Tirannico dover, dove mi guidi?)
 Senti. Sii di Scipione o qual io sono,
 suo rival, suo nimico a lui mi svelo.
 SOFONISBA
 O di te stesso e più di me tiranno,
 fermati e mi concedi un sol momento,
940perché almen fra due morti
 sceglier possa il mio cor la men crudele.
 Sacrificar qui deggio
 la tua vita o il mio amor. Deh! Per pietade,
 snuda l’acciaro e in questo sen l’immergi.
 LUCEIO
945(Intenerir mi sento).
 SOFONISBA
 In questo sen, dove si chiude un core,
 pegno immortal del mio pudico amore.
 LUCEIO
 Ecco Scipion. Luceio è risoluto.
 Sofonisba risolva. O cedi o parlo.
 SOFONISBA
950No... Digli... O dio!
 LUCEIO
                                     Che sua sarai.
 SOFONISBA
                                                                 Disponi
 di me qual brami. In tai martiri immensi
 ciò ch’io voglia non so né so ch’io pensi.