Scipione nelle Spagne, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VII
 
 SOFONISBA
 
 SOFONISBA
 O di amore, o di onore
 crudelissime leggi! Aspri doveri!
730Ove mai mi traeste?
 Ne’ funesti sponsali uno perisce,
 l’altro è in periglio. Il mio consenso è un torto
 della mia fede; e il mio rifiuto espone
 la mia fama al rossor ch’ami Scipione.
735Caro Luceio, irresoluta l’alma
 corre, dovunque pieghi, al suo naufragio.
 
    Così la navicella,
 che perde la sua stella,
 scherzo de’ sordi venti, errando vassi.
 
740   Incerta del suo fato,
 lunge dal porto amato,
 forza è che rompa alfin tra scogli e sassi.